È un tema dibattuto da tanti, tra Imprenditori e Responsabili delle Risorse Umane si percepisce una grande difficoltà nella capacità di motivare i propri collaboratori : tante persone da gestire, così tanto diverse tra loro poi ci sono le “faccende da sbrigare” gli “impegni da assolvere“ e “si è fatto sempre così”.
In realtà saper motivare il proprio team è difficile solo se non si comprende il valore che tali Risorse portano all’interno azienda. Bisognerebbe conoscere le motivazioni che hanno portato la persona ad avvicinarsi a quel lavoro e farne leva per creare un clima di lavoro positivo e produttivo
Quello che invece si sente dire è “se volete che le persone diano di più le devi premiare giusto? Bonus, macchina aziendale, ferie ecc.” Sbagliato !
Il modello di motivazione più diffuso si basa sul concetto il bastone e la carota, ricompensa e punizione.
Questi incentivi condizionati “se tu fai questo ottieni quest’altro” funzionano per alcuni lavori (sempre meno ormai ) ma per altri possono risultare addirittura controproducenti. E’ perfetto per quel genere di attività in cui ci sono regole semplici e un chiaro traguardo da raggiungere: tali regole concentrano l’attenzione su schemi ripetitivi che limitano l’apertura mentale. La persona con il tempo tende ad annoiarsi a fare costantemente le stesse cose, perde interesse non capisce perché deve farlo, ma se aggiungi dei premi ecco che allora la persona lavora per qualcosa: maggiore il premio maggiore il risultato.
(A mio avviso con il tempo la persona si consuma e si chiederà se ne è valsa veramente la pena).
Un approccio decisamente più efficace riguarda la nostra motivazione interna: il desiderio di fare cose perché hanno senso, sono interessanti, fanno parte di qualcosa di importante, sono uno step del nostro percorso professionale.
Questo nuovo assetto poggia su tre elementi riconosciuti da grandi aziende:
Mi motivi se riconosci il mio desiderio di
Autonomia: esigenza di dirigere la nostra vita
Responsabilità: fare leva sull’ ambizione delle persone attraverso la delega di compiti sempre più importanti
Scopo: lavorare per qualcosa in cui crediamo, qualcosa più grande di noi
Il segreto per aumentare le performance non sta nei premi o punizioni, ma nell’accendere la pulsione interna delle persone a fare le cose per il valore che gli attribuiscono.
Ne sono un esempio :
Google dove i lavorato utilizzano il 20% del loro tempo di lavoro dedicandosi a progetti propri, qualsiasi cosa piaccia a loro. Hanno autonomia sul loro tempo e la cosa sconvolgente è che la gran parte delle novità di Google derivano proprio dai loro progetti “privati” .
O Facebook che ha un sistema per cui ogni ingegnere può sperimentare nuove idee su un gruppo limitato di utenti, poche migliaia di persone. Questo permette di raccogliere feedback sulla soddisfazione degli utenti, sulle modalità di condivisione e sulla pubblicità. Quando un’idea si dimostra valida, viene estesa a tutti; se l’idea non è buona, la catalogano per non ripeterla o migliorarla in futuro.
Ultimo ma non per importanza non dimenticatevi dei complimenti!
I complimenti motivano le persone! Complimenti perché hai raggiunto gli obiettivi di vendita, obiettivi perché hai rispettato i tempi, complimenti perché hai concluso l’affare. Il complimento genera benessere e motivazione! Aiuta a migliorarsi, a dare di più. Gli obiettivi sfidanti sono importanti, l’aver imparato qualcosa di più, ma che gusto ha questa scalata se poi non c’è nessuno che ci dice bravo ce l’hai fatta! Certo come sempre la cosa più importante è il prendere consapevolezza noi stessi di avercela fatta, (ci sarà sempre una parte di voi che è fiera di voi), ma l’uomo è un animale sociale e uno dei bisogni primari che ha è proprio quello di appartenenza: i complimenti sinceri e disinteressati di un collega, di un capo di un dipendente sono una boccata di ossigeno nella vita del lavoro.
Ricorda Autonomia – Responsabilità – Scopo e….. Complimenti!
